2025-08-10

La Casa nella Nebbia – Recensione Thriller di Robert Bryndza | Maurizio Preti

Nel cuore della nebbia”: misteri e segreti sommersi

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Un incipit che toglie il respiro

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Robert Bryndza, maestro del thriller psicologico, apre La casa nella nebbia con un prologo che è un pugno allo stomaco: la lotta disperata di un giovane, Simon, nelle acque gelide di un bacino idrico avvolto dalla foschia. Fin dalle prime righe, la tensione è palpabile, i dettagli visivi e sensoriali avvolgono il lettore in una morsa di inquietudine. La scena non è solo un preludio: è il filo rosso che guiderà l’intera indagine.

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La protagonista e il ritorno dell’ombra

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Kate Marshall, ex poliziotta ora docente di criminologia, si trova per caso al centro della vicenda quando, durante un’immersione con il figlio adolescente Jake, scopre il cadavere di un ragazzo. Il ritrovamento riporta a galla non solo un possibile delitto, ma anche i fantasmi del passato di Kate: il suo rapporto difficile con Jake, l’ombra ingombrante del padre di lui – un famigerato serial killer – e la costante sfida di rimanere sobria dopo anni di dipendenze.

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La trama

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Il corpo rinvenuto appartiene a Simon Kendal, giovane campione di nuoto, ufficialmente morto per annegamento. La versione ufficiale parla di incidente, ma la madre di Simon, Lyn, non ci sta: è convinta che il figlio sia stato ucciso. Con caparbietà, Kate viene trascinata in un’indagine parallela che scava tra segreti locali, piste sommerse e omertà.

Il bacino di Shadow Sands, costruito sopra un villaggio sommerso, diventa il simbolo di una verità nascosta sotto strati d’acqua e bugie. Attorno a Kate si muovono figure ambigue: l’ispettore Henry Ko, dal fascino indiscusso ma dai modi poco delicati; Geraint, l’amico che era con Simon la notte della scomparsa; e un microcosmo di personaggi che custodiscono legami insospettati con la vittima.

Il romanzo alterna momenti di pura tensione investigativa a passaggi di introspezione, mostrando una Kate combattuta tra il desiderio di giustizia e la paura di riaprire ferite personali. La ricerca della verità diventa un’immersione metaforica negli abissi, dove ogni scoperta rischia di strappare l’aria dai polmoni.

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Scopriamo insieme le caratteristiche di Nel cuore della nebbia

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Tra i punti di forza c’è sicuramente l’ambientazione: Bryndza trasforma Shadow Sands in un personaggio vivo, opprimente, quasi ostile, in cui l’acqua è insieme culla e tomba. L’uso della nebbia, del silenzio e della sensazione claustrofobica dell’immersione sono elementi che rendono le scene subacquee memorabili.

Il personaggio di Kate è ben costruito: non l’eroina infallibile, ma una donna segnata, resiliente, che affronta le sue fragilità mentre cerca la verità. Anche il rapporto con il figlio Jake è credibile, fatto di silenzi, incomprensioni e momenti di complicità.

Sul versante narrativo, Bryndza dosa bene i colpi di scena, evitando di svelare troppo presto le connessioni tra vittima e colpevole. Alcuni lettori più smaliziati potrebbero intuire parte della soluzione, ma il percorso per arrivarci resta avvincente. Il ritmo, dopo un inizio travolgente, rallenta leggermente nella parte centrale, per poi accelerare verso un finale teso e soddisfacente.

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Il nostro viaggio letterario non finisce qui

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Un ponte ideale con i romanzi di Maurizio Preti

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La casa nella nebbia è un thriller che gioca con l’oscurità – reale e metaforica – per raccontare di verità sommerse, resilienza e ossessioni. Un romanzo che piacerà a chi cerca un intreccio serrato, atmosfere cariche di suspense e una protagonista imperfetta ma irresistibile. Bryndza dimostra ancora una volta di saper tenere il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina, lasciando quella sottile inquietudine che spinge a guardarsi alle spalle… e a tuffarsi subito in un nuovo mistero.

Chi ha amato La casa nella nebbia ritroverà nelle mie opere lo stesso intreccio di tensione narrativa e profondità psicologica. Ad esempio, nel suo Il quadro delle ossa, un’indagine su ossa di bambini scomparsi riemerge dal passato per sconvolgere una comunità, proprio come il cadavere di Simon trascina Kate in un vortice di segreti. In entrambi i casi, il mistero non è mai solo un enigma da risolvere, ma un viaggio tra ombre e verità scomode.

Come Bryndza, anche nei miei romanzi, come ad esempio L’ultima sinfonia, Prima Pagina, L’equazione irrisolta l’indagine si intreccia con temi più ampi – il potere, le relazioni familiari, il peso del passato – offrendo al lettore storie avvincenti e allo stesso tempo cariche di riflessione. Visitando www.mauriziopreti.it, si scopre un intero universo narrativo fatto di misteri intricati, ambientazioni suggestive e personaggi indimenticabili, che ben si accostano al fascino cupo e magnetico di Shadow Sands.

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Arrivederci al prossimo articolo in cui parleremo di un altro libro interessante di Camilla Lackberg, “Il figlio sbagliato”.

Buona lettura.

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